Breaking Bad, la miglior serie televisiva degli ultimi anni?

Secondo non pochi critici, Breaking Bad sarebbe la serie televisiva più importante degli ultimi anni. Una proclamazione di grande rilievo, se solo si pensa ai fiumi di inchiostro versati a proposito di Lost o Walking Dead.

La serie tv creata da Vince Gilligan è andata in onda per cinque stagioni sull’emittente AMC e ha sempre ricevuto ottime recensioni da parte della critica televisiva, tanto da essere citata dal Guinness World Record come la serie con la più elevata valutazione di ogni epoca.

Giudizi del resto testimoniati dalla vera e propria messe di premi collezionati nel corso del tempo da Breaking Bad, a partire dagli otto Emmy Award e dai due Golden Globe ricevuti, oltre che dal tributo arrivato dallo Smithsonian. Nel 2015, infatti, il celebre istituto di ricerca ed istruzione gestito dal governo degli Stati Uniti ha deciso di dare vita ad un evento di beneficenza dopo il ricevimento di alcuni cimeli usati nel corso delle riprese della serie. Un ulteriore suggello alla fama di una serie destinata ad essere considerata a lungo un punto di riferimento per chiunque operi nel settore della fiction.

La trama di Breaking Bad

Il protagonista chiave di Breaking bad è Walter White, un docente di chimica che vive ad Albuquerque insieme alla moglie Skyler (Anna Gunn). La coppia ha un figlio, Walter Junior (R.J.Mitte), colpito da una paresi cerebrale, tale da costringerlo a muoversi sulle stampelle causandogli al contempo difficoltà ad esprimersi. Ormai in età abbastanza avanzata, l’uomo si ritrova a dover convivere con l’ulteriore complicazione dell’arrivo di una seconda figlia, tanto da essere costretto ad impiegarsi in un autolavaggio.

Naturalmente la sua vita lo spinge a grandi recriminazioni, acuite dalla difficoltà di rapportarsi con gli amici e le persone con cui lavora. A pesargli è soprattutto il raffronto con Hank Schrader (Dean Norris), il cognato, un agente della DEA di cui invidia la vita piena di avventura.

Dopo che gli è stato diagnosticato una forma tumorale ai polmoni, Walter incontra casualmente un suo ex studente, Jesse Pinkman (Aaron Paul), diventato nel frattempo un piccolo spacciatore. Conversando con lui, capisce che la soluzione ai suoi problemi può diventare la produzione di metanfetamina, in cui può peraltro riversare proprio le sue competenze chimiche.

Il prodotto da lui cucinato, arriva però ad ottenere percentuali di purezza assolutamente sconosciute alla concorrenza, tanto da spingerlo a fare un ulteriore alto di qualità, teso a controllare il mercato.

Una serie ancora molto famosa

Nonostante sia terminata nel 2013, Breaking Bad fa ancora discutere molto, non sempre positivamente. Al riguardo basterebbe ricordare come ancora nel 2015 alcuni fans della serie si divertissero a emulare una delle scene più famose della fiction tirando pizze sul tetto della casa di Walter White. Breaking-Bad-Copertina

Una consuetudine che ha spinto lo stesso Vince Gilligan a chiedere di smettere con una consuetudine da lui giudicata stupida, in quanto la casa in questione, nella vita di ogni giorno, è abitata da una famiglia, costretta spesso a dover assistere anche al pellegrinaggio dei fans in visita al vialetto in cui è posizionata l’abitazione.

Anche l’autolavaggio in cui Walter svolge il suo secondo lavoro, è però rimasto impresso nell’immaginario collettivo. Tanto da spingere Tim Keller, un democratico del New Mexico, lo stato americano in cui è ubicata Albuquerque, candidatosi per una carica statale elettiva, a girare uno spot elettorale all’interno della struttura resa celebre da Breaking Bad. Un riferimento reso ancora più chiaro dalla presenza della voce fuoricampo di Steve Michael Quezada, che nella serie aveva rivestito i panni di Steve Gomez, un agente della DEA che indagava sulle attività di White.

Better Call Saul, uno spin-off all’altezza

Breaking Bad ha peraltro generato uno spin-off, Better Call Saul, che non ha fatto che rinverdirne gli allori. Basti pensare che la costola della serie di Vince Gilligan ha esordito, sempre su AMC, facendo registrare il più alto indice di ascolto di sempre per la prima puntata nella fascia di utenti sotto i 50 anni.

In questo caso, il protagonista è Saul Goodman (Bob Odenkirk), proprio l’avvocato di Walter White e si svolge due anni dopo gli eventi che hanno caratterizzato Breaking Bad.
Naturalmente la location è sempre quella di Albuquerque, ove Saul ha trovato lavoro in qualità di panettiere in un centro commerciale e vive sotto falsa identità, per non essere riconosciuto.

Naturalmente la narrazione si trasforma in un continuo rimando tra presente e passato, quando Saul era in effetti James McGill e sotto tale veste non esitava di fronte a nulla pur di affermarsi come avvocato.

Proprio per questo Better Call Saul ha potuto giovarsi di gran parte del pubblico che aveva tributato il successo della serie madre.
Un legame, che Gilligan, autore anche dello spin-off, non ha mancato di mettere in grande risalto, se solo si pensa che nella terza stagione potrebbe tornare lo stesso Bryan Cranston nelle vesti di Walter White. In una recente intervista, infatti, l’attore non ha esitato a dichiarare che ove fosse chiamato per un cameo in Better Call Saul, non avrebbe alcuna esitazione a rispondere positivamente.