Lidl tutela l’ambiente eliminando gli scontrini, ma scoppia la polemica

La tutela dell’ambiente è una sfida che ormai interessa la Comunità Internazionale nel suo complesso e anche le grandi multinazionali. Tutti sono consci del fatto che non vi è più tempo da perdere perchè il cosiddetto punto di non ritorno è ormai vicino e ognuno, tra alti e bassi, cerca di fare la sua parte.

Se a livello politico le ultime scelte di Obama in tema di ambiente sono senza dubbio destinate a lasciare il segno, anche alcune multinazionali hanno ormai sviluppato una spiccata coscienza ambientalista: l’ultima a darne dimostrazione pratica è stata la Lidl, la multinazionale tedesca attiva nella grande distribuzione e presente in diversi Paesi, tra cui, ormai da diversi anni, anche l’Italia e Svizzera.

Da Lidl in Svizzera niente più scontrini

E proprio dalla Svizzera il colosso tedesco della grande distribuzione fa partire una rivoluzione che nelle intenzioni dovrebbe risolversi in una grande azione di tutela dell’ambiente: i vertici dell’azienda hanno infatti annunciato che dal primo giorno del nuovo anno nei vari punti vendita sparsi per tutto il territorio elvetico non verranno più emessi scontrini.

L’obiettivo è quello di tagliare drasticamente la produzione di rifiuti di natura cartacea, visto che secondo uno studio commissionato dall’azienda stessa in questo modo verranno creati trenta milioni di rifiuti cartacei in meno.

I vertici di Lidl hanno fatto sapere che i consumatori potranno comunque richiedere il caro e vecchio (ma inquinante) scontrino. Se da un lato chi si batte per la tutela dell’ambiente esulta, vi è anche qualcuno che fa malignamente notare come una decisione del genere sia un toccasana anche per le casse del gruppo, visto che con questa misura vi è una drastica riduzione dei costi, non dovendo più rifornirsi di un notevole quantitativo di carta su cui stampare gli scontrini.

Perchè è possibile un’operazione del genere in Svizzera

Lidl è presente sul territorio elvetico con più di cento punti vendita e il suo arrivo, abbastanza recente, ha senza dubbio messo in crisi quella che un tempo era la grande, media e piccola distribuzione svizzera.

Molti si chiedono se questa operazione messa in atto da Lidl sia davvero da collegare ad una reale preoccupazione per la tutela dell’ambiente o alla volontà di tagliare i costi di gestione e conseguentemente poter offrire prezzi ancora più bassi rispetto ad una concorrenza già in difficoltà. Alcuni analisti si chiedono poi cosa succederà nel momento in cui qualche consumatore dovesse sporgere un reclamo per una merce acquistata e che si dovesse dimostrare essere difettosa. punto-vendita-lidl

Per ora i vertici della multinazionale tedesca non hanno risposto a queste domande e supposizioni, ribadendo come questa scelta sia da leggere solo ed esclusivamente in chiave prettamente ecologista e facendo presente come anche la prima grande catena svizzera di grande distribuzione, ovvero la Coop (che nulla ha a che vedere con quella presente in Italia) si appresta ad eliminare gli scontrini.

Cosa dicono gli ambientalisti?

Chi si preoccupa della tutela dell’ambiente non solo in Svizzera, ma in ogni parte del mondo, non può ovviamente che gioire, pur affermando di avere ben chiaro che per Lidl questa è anche una mossa volta ad ottenere pubblicità positiva e un taglio sui costi.

Non resta che attendere l’anno venturo per capire se questa scelta ambientalista avrà effettivamente effetti positivi non solo sull’ambiente, ma anche sul fatturato del colosso tedesco.