sport nell'era dei videogiochi

Lo sport nell’era dei videogiochi

I videogiochi, nell’epoca attuale, stanno vivendo un momento particolarmente ottimale e allo stesso punto occorre sottolineare il fatto che questo tipo di svolta sta portando a una rivalutazione intera del mondo videoludico in modo abbastanza completo.
Ecco come i videogiochi, nell’era dello sport, stanno avendo la loro incidenza.

I videogiochi e lo sport, la competizione crescente

Oggi i videogiochi, specialmente i beat em up, stanno avendo un grande successo in termini di acquisti e popolarità e allo stesso tempo è doveroso precisare come questi stiano venendo realizzati incrementando, in maniera abbastanza visiva, il tasso di competizione.

Non si parla solamente di un gioco dove bisogna creare delle mosse in sequenza oppure dove bisogna conoscere a memoria le tecniche speciali ma, al contrario, l’aspetto tecnico dell’organizzazione della stessa tattica offensiva e difensiva deve essere una componente sempre presente.

Chiudersi a riccio in difesa permette all’avversario di trovare uno spazio dove poi iniziare ad attaccare senza alcun freno, mentre qualora si parli di attacco senza tregua, prima o poi una mossa falsa potrebbe segnare la propria sconfitta.

Tutti questi aspetti hanno fatto in modo che i videogiochi venissero nuovamente valutati e che, con il passare del tempo, divenissero veri e propri elementi di studio e definiti come sport.

I videogiochi sono uno sport oppure no?

Molti esperti sostengono che definire un videogioco, specialmente quelli competitivi dove occorre essere molto preparati per competere, rappresenti una definizione totalmente corretta.
In passato questo abbinamento ha fatto storcere non poco il naso ai veri sportivi, quali calciatori e tennisti ma occorre prendere in considerazione il fatto che molti giocatori, per arrivare a certi livelli nel gioco, trascorrono un quantitativo temporale ad allenarsi pari, se non superiore, a quello che viene impiegato da uno sportivo per affinare le sue tecniche di gioco.

Seppur si tratti di due argomenti totalmente separati e differenti, occorre prendere in considerazione come il fattore relativo all’allenamento e all’impegno siano medesimi.

Pertanto bisogna considerare i videogiochi come uno sport vero e proprio dato appunto l’impegno che viene investito da parte degli stessi giocatori che vogliono solamente riuscire a migliorarsi e fare in modo che le loro prestazioni possano essere definite come vincenti sotto ogni punto di vista.

I videogiochi e le olimpiadi

Altro argomento che ha acceso diversi dibattiti consiste nel fatto che, con molta probabilità, i videogiochi verranno inseriti nelle competizioni delle Olimpiadi di Parigi, ovvero quelle che si dovrebbero svolgere esattamente nel 2024.

Questa notizia ha acceso una luce molto intensa nella speranza di chi ha trascorso diverso tempo ad allenarsi e migliorare le proprie conoscenze e soprattutto lo stile di gioco, facendo anche diversi sacrifici.

Ovviamente si tratta ancora di una notizia non ufficiale che potrebbe, però, trovare ben presto una conferma e trasformare radicalmente il concetto globale che si ha di videogiochi.

Sicuramente verranno adottate tutte normative che permettono di regolare la disciplina videoludica dato che ogni genere e ogni titolo hanno meccanismi totalmente differenti di gioco e allo stesso tempo permettono a tutti gli effetti di intrattenersi in maniera unica sotto ogni aspetto.

Pertanto occorre regolare con precisione ogni singolo dettaglio che riguarda appunto la competizione vera e propria e soltanto in questo caso è possibile parlare di videogiochi che diventano uno sport a tutti gli effetti.

Per ora i giochi sono considerati ancora un semplice passatempo ma se questi dovessero essere ulteriormente modificati e resi competitivi, il termine sport non diviene ingombrante in questo genere di attività.